8 Marzo 2011
8 MARZO: COLDIRETTI, NEI CAMPI MARCHIGIANI 10MILA IMPRESE ROSA, IL SOCIALE LA NUOVA FRONTIERA

Sono diecimila le donne marchigiane che hanno scelto la campagna per avviare un’attività di impresa. E’ l’analisi della Coldiretti Marche in occasione della ricorrenza dell’8 marzo. Oltre a rappresentare quasi un terzo del totale delle aziende agricole, le imprese rosa si caratterizzano per indirizzarsi verso attività come la trasformazione dei prodotti, il benessere, le fattorie didattiche e i servizi alle persone. Ma è proprio sul settore sociale che hanno puntato negli ultimi tempi molte imprenditrici. Nell’azienda agricola Le Noci di Staffolo l’imprenditrice Francesca Gironi ha realizzato un progetto unico nel suo genere, in collaborazione con i Comuni di Jesi e Porto Recanati. L'iniziativa vede ospitare da un anno e mezzo due ragazzi con problemi di disabilità, Francesco e Simone, uno dei quali risiede addirittura in azienda, che prendono parte alle attività agricole, curando l'orto, badando e dando da mangiare i cavalli, raccogliendo le noci. Maddalena Novelli, con la Fattoria di nonna Bia organizza percorsi educativi a Polverigi e ha in progetto l’apertura di un agriasilo, così come Federica Di Luca, dell’Agriturismo le Querce della Memoria, che gestisce a San Ginesio un centro di educazione ambientale e una fattoria didattica e ha già messo in campo progetti rivolti agli anziani. All'agriturismo Mes di Petritoli di Paola Cicchese è stato realizzato un ciclo di giornate dedicate alla coltura del pomodoro, dalla semina fino alla raccolta e alla trasformazione, rivolto ai disabili mentre a Recanati la coop sociale Terra e vita propone attività di fattoria didattica sempre per persone con problemi psichici o fisici. Ma, accanto al sociale,. non mancano anche esempi di innovazione come Maria Letizia Gardoni, 21enne osimana appena eletta delegata regione dei giovani imprenditori della Coldiretti, la quale coltiva ortaggi per i ristoranti macrobiotici della provincia di Ancona e ha messo in piedi un progetto con l’Università di Ancona per la riscoperta delle erbe spontanee. La crescita delle imprenditrici nei campi, ha portato a una vera e propria "femminilizzazione” del settore primario. Negli anni Settanta erano appena 32 le donne titolari di un’azienda. Poi, nel ’90, il boom e la costante crescita.

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