31 Marzo 2011
COLDIRETTI MARCHE: BENE ATTIVITA’ FORESTALE CONTRO FRODI A TAVOLA, +26% CONTROLLI IN REGIONE

L’aumento del 26 per cento dei controlli effettuati nella nostra regione e la scoperta di casi clamorosi come i cento chili di tartufi fasulli o le pasticche al propoli contaminate da antiparassitari dimostrano la necessità di tenere alta la guardia contro le frodi a tavola. Lo sottolinea Coldiretti Marche dopo la presentazione a Roma del bilancio 2010 dell’attività operativa di controllo dei cibi condotta dal Corpo Forestale dello Stato. Secondo i numeri resi noti, sul territorio marchigiano sono stati effettuati 525 controlli contro i 418 dell’anno precedente. Una cifra che colloca la nostra regione al quarto posto, dietro Piemonte, Calabria e Toscana. Diminuiscono però le multe: trenta le sanzioni comminate rispetto alle 43 di dodici mesi prima, per un totale di 98mila euro, meno di un quarto dei 426mila euro del 2009. Secondo Coldiretti Marche, l’attività operativa del Corpo Forestale nel 2010 ha messo comunque in evidenza un cambio di marcia dell’industria della contraffazione alimentare che  colpisce soprattutto prodotti di alta qualità, come nel caso dei tartufi neri provenienti dalla Romania e sequestrati nel dicembre scorso. Un fenomeno che mette a rischio la salute dei cittadini ma che rappresenta un danno anche per le imprese agricole del territorio, che si trovano a far fronte a una concorrenza sleale che vanifica l’impegno portato avanti nel mantenimento di alti standard qualitativi. Per questo, sottolinea Coldiretti Marche, l’impegno dell’attività di controllo nei confronti dell’illegalità deve essere accompagnato da una stretta nelle maglie larghe della legislazione che permette tuttora di spacciare come Made in Italy quasi la metà della spesa fatta dalle famiglie perché non è ancora operativo l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della materia prima in tutti i prodotti alimentari in vendita. Secondo un sondaggio di Coldiretti-Swg, le frodi a tavola sono quelle più temute dagli italiani. Il 60 per cento dei cittadini le colloca al primo posto in quanto rischiose per la salute, davanti alle truffe fiscali (40 per cento), finanziarie (26 per cento) e commerciali (25 per cento).

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