6 Aprile 2011
COLDIRETTI MARCHE: CORSETTI NUOVO DIRETTORE, AGRICOLTURA INVESTE 400 MLN NONOSTANTE CRISI

Dare ulteriore slancio a un settore che, nonostante la crisi, ha investito 400 milioni di euro, mentre i dati sul lavoro dipendente nei campi fanno segnare un aumento dell’1,4 per cento, in controtendenza generale. E’ l’obiettivo di Angelo Corsetti, nuovo direttore di Coldiretti Marche. Quarantasei anni, nato a Velletri (Roma), sposato con tre figli, il neoresponsabile della Federazione regionale prende il posto di Alberto Bertinelli alla guida della più grande organizzazione agricola regionale, con circa trentamila imprese associate. Corsetti ha iniziato la sua carriera in Coldiretti nel 1988 come responsabile di Area dei Castelli Romani, per poi assumere via via gli incarichi di vicedirettore prima e direttore poi della Coldiretti Sassari, e di direttore della Coldiretti Arezzo e direttore unico della Coldiretti Umbria, alla cui guida ha passato gli ultimi quattro anni. A ciò si aggiungono esperienze  come amministratore di cooperative del settore vitivinicolo e ortofrutticolo.
“I dati dell’ultimo Piano di sviluppo rurale indicano che l’agricoltura marchigiana è un settore che investe e crea ricchezza, e ciò nonostante i perduranti furti d’immagine, valore e strategicità ai quali il nostro settore è sottoposto - spiega il nuovo direttore della Coldiretti marchigiana -. C’ero anch’io lo scorso anno al porto di Ancona, assieme agli agricoltori marchigiani ed umbri, quando abbiamo scoperto numerosi carichi di prodotti made in Italy fasulli che impoveriscono le nostre imprese e ingannano i consumatori. Coldiretti ha ora lanciato un progetto forte per la realizzazione di una filiera agricola tutta italiana, capace di restituire reddito alle aziende e assicurare qualità ai cittadini e il mio impegno andrà in questa direzione, convinto che le Marche abbiano un patrimonio enogastronomico inestimabile da mettere in campo”. Secondo elaborazioni Coldiretti su dati della Regione Marche, nell’ultimo periodo di programmazione, dal 2008 ad oggi, sono stati attivati investimenti per quasi 400 milioni nei campi, con un boom delle spese per strutture di trasformazione e vendita diretta, mentre calano quelli per trattori e altre macchine agricole. Il segno di un’imprenditoria che punta decisa al mercato.

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