19 Dicembre 2012
COLDIRETTI, OK A LEGGE SALVA-OLIO TUTELA CITTADINI E 22MILA PRODUTTORI MARCHIGIANI

Il via libera alla legge salva-olio rappresenta uno strumento di tutela importante per i ventiduemila produttori olivicoli di questa regione. Ad annunciarlo è la Coldiretti Marche alla notizia dell’approvazione della norma da parte della Commissione Agricoltura della Camera, in sede deliberante. Diverse le novità, dall’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine all’introduzione di sanzioni aggiuntive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli, dal rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali, dal riconoscimento di nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo alla fissazione di sanzioni in caso di scorretta presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi, fino all’introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione a 18 mesi dalla data di imbottigliamento. Un vero e proprio regalo di Natale per le imprese che fanno olio ma anche per le tavole dei consumatori dove l’extravergine di oliva è uno dei prodotti più presenti. La superficie in produzione secondo l’ultimo Censimento Istat è di 13.000 ettari. Le aziende che coltivano l'olivo nelle Marche sono circa 22.000 (elaborazione Coldiretti su dati Istat) mentre i frantoi attivi sono 160. Per quanto riguarda il biologico, la aziende sono 1.000, per una superficie di circa 1.600 ettari. Il valore della produzione olivicola marchigiana è di 20 milioni di euro. Le Marche vantano anche due Dop nel settore olivicolo (Olio di Cartoceto Dop e Oliva Ascolana del Piceno Dop). “Un risultato che rappresenta un passo straordinariamente importante nella direzione della trasparenza e della lotta alla contraffazione sugli oli extravergini di oliva a tutela dei produttori e dei cittadini” è il commento di Giannalberto Luzi, presidente della Coldiretti Marche. “Un grande successo poiché con questa legge si pone fine allo scandalo degli oli ‘difettati’ spacciati per extravergine – sottolinea Pierluca Federici, presidente dell’Aprol Marche, l’associazione produttori olivicoli promossa dalla Coldiretti -. Cosi si va finalmente a tutelare il lavoro sulla qualità fatto in questi anni dai nostri produttori”.
Cosa prevede la nuova legge - Con la nuova legge - sottolinea la Coldiretti - mettere in etichetta indicazioni fallaci e non veritiere “che evocano una specifica zona geografica di origine degli oli vergini di oliva non corrispondente alla effettiva origine territoriale delle olive” diventa reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine (articolo 517-quater del codice penale). Vengono inoltre aggiunte sanzioni accessorie, con l’interdizione per cinque anni dal realizzare attività di comunicazione commerciale e attività pubblicitaria aventi per oggetto oli di oliva e il divieto di ottenere, a qualsiasi titolo, contributi, finanziamenti o mutui agevolati da parte di istituzioni nazionale e/o europee, per chi sia stato oggetto di condanna per reati nel settore. Per i marchi che evocano una specifica zona geografica che non coincide con l’effettiva origine delle materie prime scatta quindi il ritiro. Si inaspriscono - continua la Coldiretti - anche i controlli, con il rafforzamento degli istituti processuali e investigativi (intercettazioni, ecc.). Contro il segreto sulle importazioni agroalimentari, verrà poi garantito il diritto d'accesso alle informazioni concernenti l’origine degli oli di oliva detenute dalle autorità pubbliche a tutti gli organi di controllo e alle amministrazioni interessate. Si va, ancora, a migliorare la leggibilità delle etichette e si completa l’intervento già anticipato dal Parlamento con una norma precedente sul valore probatorio del panel test, al fine di garantire la corrispondenza merceologica e la qualità degli oli di oliva e punire la non conformità dei campioni degli oli di oliva vergini alla categoria dichiarata in etichetta. Si fissano inoltre limiti più restrittivi per il contenuto di etil esteri degli acidi grassi (Eeag) e di metil esteri degli acidi grassi (Meag) e saranno rese note - conclude la Coldiretti - le risultanze delle analisi che sono pubblicate ed aggiornate mensilmente in una apposita sezione del portale internet del Ministero delle Politiche Alimentari e Forestali. In etichetta viene anche previsto un termine minimo di conservazione non superiore a 18 mesi dalla data di imbottigliamento non che specifiche modalità di presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi, imponendo l’obbligo di idonei dispositivi di chiusura o di etichettatura e di sanzioni connesse alla violazione delle relative disposizioni.

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