11 Febbraio 2013
ELEZIONI: COLDIRETTI MARCHE, PIU’ AGRICOLTURA E STOP A DELOCALIZZAZIONE E BUROCRAZIA

Un piano strategico per aumentare del 10 per cento, entro 5 anni, la copertura del fabbisogno alimentare nazionale anche con politiche di salvaguardia del suolo agricolo e delle risorse naturali, sostegno alimentare delle fasce di popolazione a rischio povertà, lotta alla burocrazia, lavoro e giovani, difesa del Made in Italy con l’etichettatura obbligatoria degli alimenti, disincentivi a tutte le forme di delocalizzazione e sostegno alla filiera corta come i mercati degli agricoltori. Sono alcuni dei punti del documento della Coldiretti “L’Italia che vogliamo” presentato ai candidati marchigiani nel corso dell’incontro organizzato ad Ancona. “Il nostro Paese ha bisogno di recuperare fiducia nei confronti della politica – ha sottolineato il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi – poiché non possiamo pensare a un’Italia non governata”. Accesso al credito, Imu e una fiscalità più equa, che differenzi sostanzialmente la tassazione del bene terra e dei fabbricati annessi tra chi li usa come strumento di lavoro rispetto a forme di rendita o hobbismo, sono alcuni degli altri temi posti dal consiglio dell’organizzazione. Proposte sulle quali tutti i politici intervenuti si sono detti pienamente d’accordo. Paolo Petrini (Pd) ha sottolineato l’importanza di insistere sul made in Italy e su ciò che ci differenzia dagli altri. Remigio Ceroni (Pdl) ha posto la necessità di recuperare il valore delle produzioni e di abbassare le tasse. Serenella Fucksia, assieme a Gabriele Santarelli (Movimento 5 Stelle) ha puntato l’attenzione sull’eccesso di burocrazia e la necessità di collegare il consumo di cibo sano alle politiche della salute. Franco Capponi (Lista Monti) ha proposte misure di accompagnamento dei giovani e di rivedere la tassazione sulle piccole imprese. Per Amedeo Ciccanti (Udc) occorre puntare sulladifesa dell’agricoltura di qualità e sulla filiera corta. Edoardo Mentrasti (Sel) ha lanciato l’idea di differenziare la tassazione tra piccola e grande impresa e di mettere la terra demaniale a disposizione dei giovani. Ivan Rota (Rivoluzione Civile) ha dneunciato i rischi legati al fotovoltaico selvaggio e ai è detto contro l’Imu sui fabbricati rurali. Carlo Ciccioli (Fratelli d’Italia) ha solecitato la difesa del marchio made in Italy a livello internazionale e a ribellarsi alle politiche comunitarie contrarie all’interesse del Paese. Di tutela dell’italianità e delle mancanze di Bruxelles ha parlato anche Luigi Zura Puntaroni (Lega Nord).

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