21 Aprile 2011
PASQUA: COLDIRETTI, A RUBA AGNELLO MARCHIGIANO (+25%), IN TAVOLA 1,1 MLN DI KG TRA COSCIOTTI E COTOLETTE

Va a ruba l’agnello marchigiano per il pranzo di Pasqua. Secondo un’analisi di Coldiretti, le vendite hanno visto un aumento del 25 per cento rispetto allo scorso anno, con una vera e propria corsa ad acquistare il prodotto locale. I prezzi al consumo di quest’anno oscillano tra i 12 e i 15 euro al chilo a seconda che si tratti di cotoletta, spalla, ecc., mentre per un agnello intero si scende a 10 euro. Agli allevatori viene pagato, invece, sui 4,20 euro al chilo di media, con punte fino a 5 euro. Tra produzioni nostrane e non, sulle tavole marchigiane ne finiranno quest’anno circa 1,1 milioni di chili cucinati secondo le ricette tradizionali, dal cosciotto o dalle braciole arrosto alla cotoletta fritta, fino alla coradella che viene servita per la colazione di Pasqua. Se la carne certificata marchigiana continua a calamitare l’interesse, resta il pericolo dell’arrivo di agnelli dall’estero, principalmente dall’Est Europa, di minor qualità ma che vengono spacciati come carne italiana approfittando della mancanza dell’obbligo dell’etichetta d’origine. Un inganno per i consumatori ma anche una concorrenza sleale verso i circa 1.800 allevamenti marchigiani. Da qui il consiglio di Coldiretti di preferire  la carne certificata o quella proposta dalle imprese che fanno filiera corta dal campo alla tavola, presenti anche in molti dei Mercati di Campagna Amica attivati sul territorio regionale. Proprio le Marche hanno avviato da alcuni anni l’esperienza dell’Agnello della Marca, il marchio garantito dagli allevatori dell’associazione Bovinmarche. Ma è ormai in dirittura d’arrivo anche il riconoscimento dell'Indicazione geografica protetta (Igp) per l'Agnello dell'Italia Centrale, che andrà a contraddistinguere gli agnelli made in Italy.

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