Il boom delle prenotazioni autunnali fatto registrare dalla vacanza in campagna conferma l’importanza ormai raggiunta dalle strutture agrituristiche nell’offerta ricettiva regionale. Ad affermarlo è la Coldiretti Marche sulla base dei dati sul turismo presentati oggi ad Ancona nel corso di una conferenza stampa presso la sede della Regione Marche. Per settembre e ottobre i numeri indicano un 35 per cento di prenotazioni nelle località di campagna, che seguono i positivi risultati fatti registrare a luglio e agosto, con picchi del 9 per cento di incremento degli arrivi di italiani e della stessa percentuale delle presenze di stranieri rispetto al 2010. Un successo frutto della sempre maggiore professionalizzazione degli imprenditori agrituristici, con l’offerta di prodotti del territorio realmente made in Marche ma anche di tutta una serie di servizi che vanno dalle attività culturali a quelle sportive, fino ai corsi di cucina e alla possibilità di prendere parte alle attività aziendali. Secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat, il settore agrituristico marchigiano conta oggi 771 strutture, di cui 697 garantiscono l'ospitalità per un totale di circa 8.500 posti letto e quasi 300 piazzole per l'agricampeggio, mentre quelli che fanno ristorazione sono 417. Duecentosettantatre le strutture che propongono attività varie, da quelle sportive (trekking, mountain bike, maneggio) a quelle culturali. Un boom che ha anche consentito di migliorare la ricettività nelle aree interne, garantendo servizi in passato "scoperti". Se si va ad analizzare la classifica dei comuni con la maggiore concentrazione di agriturismi rispetto al totale provinciale, si nota inoltre che in cima c’è Fabriano (13%), seguita da Ancona (11%) e Fermo (11%).